Nel mondo del lavoro, bilanciare la vita professionale con le esigenze familiari è una sfida che molti genitori affrontano ogni giorno. Il congedo parentale rappresentano un diritto fondamentale per i lavoratori, offrendo la possibilità di prendersi cura dei propri figli senza dover rinunciare al proprio impiego.
Cos’è il Congedo Parentale?
Il congedo parentale è un periodo di astensione dal lavoro concesso ai lavoratori dipendenti pubblici e privati. Permette di fatto ai genitori di mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata senza però subire un impatto finanziario significativo.
Ti ricordiamo che, in situazioni di difficoltà economica, è possibile esplorare diverse strategie per affrontare urgenze finanziarie, come spiegato in questa guida.
L’indennità prevista durante il congedo parentale è pari al 30% della retribuzione media giornaliera. Tuttavia, in base alle nuove disposizioni, i genitori lavoratori dipendenti potranno beneficiare di due mesi retribuiti all’80% dello stipendio.
Per le famiglie che necessitano di ulteriore supporto, è importante sapere anche come accedere ad agevolazioni specifiche, come il Bonus Nido 2024.
Chi può beneficiarne?
A beneficiarne saranno i lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, che sono genitori di figli di età inferiore ai dodici anni. Questo diritto si applica senza distinzione di genere, permettendo a entrambi i genitori di usufruire del congedo in modo flessibile.
Anche i genitori adottivi o affidatari possono accedere al congedo parentale, estendendo così il beneficio a tutte le forme di genitorialità riconosciute dalla legge italiana.
L’indennità di congedo non spetterà, tuttavia, alle seguenti categorie:
- coloro i quali il cui rapporto di lavoro è stato cessato o sospeso;
- chi lavora come addetto alle ordinarie incombenze familiari, vedasi i lavoratori domestici;
- chiunque esegua la propria mansione presso domicilio o locale di cui abbia disponibilità, vedasi i lavoratori a domicilio.
Per i genitori che lavorano come dipendenti, il congedo parentale potrà essere richiesto anche in modalità frazionata, ovvero in giorni o settimane non consecutive. Tale aspetto permette una maggiore flessibilità nella gestione del tempo da dedicare ai figli, adattandosi meglio alle esigenze lavorative e familiari.
Inoltre, ti ricordiamo che sia per i dipendenti pubblici che privati, esistono opportunità di accesso a finanziamenti agevolati, come ad esempio i finanziamenti per dipendenti pubblici e i finanziamenti per dipendenti privati.
Come funziona nello specifico?
Abbiamo visto come il congedo parentale spetti nello specifico a tutti quei lavoratori dipendenti in costanza di rapporto lavorativo. Ricordiamo, inoltre, che tale indennizzo potrà essere richiesto entro e non oltre i primi dodici anni di vita del bambino.
I genitori possono così scegliere di suddividere il periodo di congedo tra loro per un massimo complessivo di dieci mesi. Tuttavia, se il padre utilizza almeno tre mesi di congedo, il periodo complessivo può essere esteso fino a undici mesi.
È importante specificare che i periodi di congedo parentale possono essere fruiti dai genitori anche contemporaneamente.
Specificati tali limiti, il diritto di astensione al lavoro spetta:
- alla madre lavoratrice dipendente per un periodo, continuativo o frazionato, di massimo sei mesi;
- al padre lavoratore dipendente per un periodo, continuativo o frazionato, di massimo sei mesi, anche se durante il periodo di astensione obbligatoria della madre;
- al genitore solo, al quale è stato disposto l’affidamento esclusivo del figlio, per un periodo continuativo o frazionato di undici mesi;
Se il rapporto di lavoro cessa all’inizio o durante il periodo di congedo, il diritto al congedo stesso viene meno dalla data di interruzione del lavoro.
Ti ricordiamo che in caso di parto, adozione o affidamento plurimi, il diritto al congedo parentale spetta alle stesse condizioni per ogni bambino.
Cosa cambia con la Manovra 2024?
La legge di bilancio 2024 ha introdotto importanti maggiorazioni, aumentando così l’indennità per un mese aggiuntivo tra i sei previsti, per genitore, entro il sesto anno di vita del bambino.
Dal 2024 infatti la seconda mensilità, retribuita ordinariamente al 30%, passerà al 60% a regime.
Per il solo 2024, invece, la seconda mensilità salirà anch’essa all’80% dello stipendio.
Possono fruire dell’ulteriore mese di congedo alternativamente i genitori che terminano il congedo di maternità o di paternità obbligatorio successivamente al 31 dicembre 2023. Per il 2025 l’importo del secondo mese scenderà al 60%.
Come fare domanda?
È bene precisare che la domanda va inoltrata prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto. Se viene presentata dopo, saranno pagati solo i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della domanda. Per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, l’indennità è anticipata dal datore di lavoro.
Le lavoratrici e i lavoratori possono presentare la domanda di congedo parentale online all’INPS attraverso il servizio dedicato.
La domanda può essere inoltrata online tramite il sito dell’INPS, contattando il numero verde 803.164 (da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile), oppure tramite enti di patronato che offrono servizi telematici.
Prestiti agevolati per le famiglie
Mantenere l’equilibrio tra vita lavorativa e privata non è certo cosa da poco, soprattutto con uno più figli a carico. Fortunatamente esistono indennizzi come il congedo parentale, ma a volte questi aiuti non bastano o non tutti riescono ad accedervi.
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